mercoledì 16 ottobre 2013



CONAI, Consorzio Nazionale Imballaggi, è un consorzio privato senza fini di lucro costituito dai Produttori e Utilizzatori di imballaggi, con la finalità di perseguire gli obiettivi di recupero e riciclo dei materiali di imballaggio previsti dalla legislazione europea e recepiti dalla normativa italiana.



Un insolito post quello di oggi! Parliamo di recupero e riciclo! 
Qualche settimana sono stata invitata dal CONAI per una visita alla Montello Spa, un’azienda leader nel trattamento di selezione, recupero e riciclo degli imballaggi in plastica post-consumo e nel trattamento, recupero e riciclo di rifiuti organici provenienti da una raccolta differenziata di qualità, e questa è l'occasione per raccontare un esempio virtuoso del processo di lavorazione di uno dei 6 materiali, la plastica, di cui CONAI garantisce l’attività di riciclo e recupero.

Un post un po' lungo e ricco di dettagli, per non sbagliare e per cercare di comunicarvi tutte le informazioni che ho potuto recepire! L'azienda opera su un’area industriale di 350.000 mq e tratta 120.000 ton/anno di imballaggi in plastica post-consumo provenienti dal Sistema CONAI e 210.000 ton/anno di rifiuti organici della raccolta differenziata. L’azienda, una delle eccellenze italiane nel settore, rappresenta un esempio di come sia possibile gestire in maniera ecologica, sostenibile e produttiva i rifiuti, creando occupazione (400 gli addetti alla produzione) e indotto economico nazionale.
La visita ha permesso di toccare con mano tutte le fasi del processo che trasforma un rifiuto di imballaggio, in questo caso in plastica, in una materia prima seconda che potrà essere riutilizzata per dar vita a nuovi oggetti. Nell’impianto di Montello i rifiuti di plastica post-consumo sono valorizzati al 100%: il 75% è riciclato e trasformato in materia prima-seconda e manufatto, il 25%, ossia gli scarti eterogenei degli imballaggi che non sono più riciclabili, vengono trasformati in CSS, combustibile solido secondario, utilizzato nei cementifici in sostituzione del carbone. 
Il processo si articola in quattro fasi:
1. I rifiuti di imballaggio, grazie all’accordo Anci-CONAI, sono raccolti dai Comuni convenzionati tramite le società di raccolta locali e inviati allo stabilimento di Montello. Gli automezzi provenienti dai centri di raccolta regionali arrivano allo stabilimento di Montello. Dopo il controllo dei documenti di trasporto, i veicoli sono pesati e viene valutata la qualità del materiale in entrata. Si procede allo scarico degli automezzi nell’area predisposta al ricevimento del materiale dell’impianto di selezione. 
2. Presso lo stabilimento viene effettuato il processo di selezione e di preparazione dei rifiuti: bottiglie, flaconi di detersivo, vaschetta, shopper, blister. Gli imballaggi sono trascinati tramite nastro trasportatore su un apposito macchinario che disimballa e lacera i sacchi. L'impianto di selezione suddivide e prepara l'imballaggio in plastica per il successivo processo di riciclo. La selezione, tramite detettori NIR (Near InfraRed) ad alta risoluzione, avviene per tipo di polimero e, nel caso dei contenitori per liquidi PET, anche per colore. 
3. Il materiale selezionato e preparato viene successivamente mandato al riciclo;
4. Si ottiene il prodotto finale: scaglie, granuli e geo membrana bagnata.

Produzione di scaglie PET a partire dalle bottiglie d’acqua
Le bottiglie in PET, dopo essere divise per tipo di polimero e colore (incolore, azzurro, colori misti - floreale), sono inviate a sistema di pressatura in balle dove vengono etichettate e pesate, per facilitarne l’identificazione una volta che saranno inviate all’impianto di rilavorazione. Le bottiglie sono quindi lavate a 80°C, per consentire la rimozione delle etichette e del primo sporco, poi inviate su una line doppia dove si controlla che non siano presenti corpi estranei. Si ha poi il processo di macinatura: dapprima le bottiglie vengono ridotte in pezzi di 20mm, lavate di nuovo per eliminare tutti i possibili agenti inquinanti (terriccio, etc.) e quindi ulteriormente macinate sino a ottenere pezzi da 10mm. A questo punto le scaglie sono asciugate e inviate ai silos dove sono stoccate, dopo essere passate attraverso il controllo della qualità. L'elevata qualità delle scaglie in PET ne consente l'utilizzo anche in applicazioni innovative, ad esempio termoformati-blister, lastre, contenitori tristato, prodotti per l'edilizia, per l'auto, per il tessile, ecc. oppure, con un ulteriore trattamento, anche riutilizzate in percentuale massima del 50% nella produzione di bottiglie per acqua.

Produzione di granuli HDPE a partire dai flaconi di detersivo
Il processo che trasforma i flaconi di detersivo in granuli prevede una fase di vagliatura – in cui vengono eliminati i materiali indesiderati - triturazione, lavaggio, flottazione, centrifugazione ed estrusione per la trasformazione in granuli destinati in particolare alla produzione di tubi e geo membrana bugnata.

Produzione Granulo LDPE e granulo Poliolefinici misti a partire dagli shopper e dagli imballaggi filmosi
Gli imballaggi di LDPE e misti poliolefinici sono trasformati, tramite macinatura, lavaggio, flottazione per eliminare materiali estranei e centrifugazione, in scaglie e granuli utilizzati per varie produzioni, dall'estrusione allo stampaggio. I prodotti che si ottengono dall'utilizzo di scaglie e granuli vengono impiegati in particolare nel settore edile (granchi, distanziatori, canaline, guaine bituminose, ecc.) e per la produzione di vasi da fiori e vari manufatti per l'arredo urbano e per la produzione di shopper.

Il CONAI
In Italia, la nascita di CONAI (1997) ha segnato il passaggio da un sistema di gestione basato sulla discarica a un sistema integrato, che si basa sulla prevenzione, sul recupero e sul riciclo dei materiali da imballaggio. Il Sistema Consortile costituisce in Italia un modello di gestione da parte dei privati di un interesse di natura pubblica, ossia la tutela ambientale. Tale obiettivo è perseguito in un’ottica di responsabilità condivisa tra imprese, comuni e cittadini, che va dalla produzione dell’imballaggio alla gestione del fine vita dello stesso.
CONAI, che opera con i Comuni in base a specifiche convenzioni nell’ambito dell’accordo ANCI-CONAI, rappresenta per i cittadini la garanzia che i materiali provenienti dalla raccolta differenziata trovino pieno utilizzo attraverso corretti processi di recupero e riciclo. Le aziende aderenti al Consorzio versano un Contributo obbligatorio (CAC) che costituisce la forma di finanziamento che permette a CONAI di intervenire a sostegno delle attività di raccolta differenziata e di riciclo dei rifiuti di imballaggi.
CONAI indirizza l’attività e garantisce i risultati di recupero dei 6 Consorzi dei materiali: acciaio (Ricrea), alluminio (Cial), carta/cartone (Comieco), legno (Rilegno), plastica (Corepla), vetro (Coreve).
Nel 2012, secondo i dati a consuntivo, i risultati di recupero complessivo (riciclo +recupero energetico) dei rifiuti di imballaggio in acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro, sono positivi e raggiungono la percentuale del 75,3%, equivalente a 8.424.000 tonnellate recuperate su 11.191.000 tonnellate immesse al consumo. Anche per quanto riguarda il solo dato di riciclo dei rifiuti di imballaggio, con 7.342.000 tonnellate riciclate pari al 65,6% dell’immesso al consumo, viene confermato il superamento dell’ultimo obiettivo previsto dalla normativa europea e da quella italiana. Secondo quanto previsto dall’Accordo ANCI-CONAI, inoltre, i corrispettivi erogati ai Comuni in convenzione sono stati 323 milioni di euro nel solo 2012, in incremento del 10,8% rispetto al 2009 (+4,5% rispetto al 2011). Tali corrispettivi, relativi ai maggiori oneri della raccolta differenziata, sono erogati sulla base della quantità e della qualità delle raccolte: minori sono le frazioni estranee contenute nei rifiuti da imballaggio conferiti, maggiore è il corrispettivo economico riconosciuto. Incentivare la qualità delle raccolte ha l’obiettivo primario di aumentare il riciclo, oltre a permettere un risparmio nei costi di selezione e trattamento dei materiali post raccolta. In poco più di 15 anni di attività il Sistema Consortile è riuscito a ridurre del 61% il volume dei rifiuti di imballaggio destinati alla discarica. In più di 15 anni di sostegno alla raccolta differenziata e di avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio, il beneficio economico e ambientale per il Paese è quantificabile in 12,7 miliardi di euro. Inoltre, il riciclo ha permesso di evitare emissioni di CO2 per complessivi 82 milioni di tonnellate e la costruzione di 500 discariche. Il Sistema Consortile stipula convenzioni a livello locale, con i Comuni o le società di gestione dei servizi di raccolta differenziata delegate, che si occupano di conferire i rifiuti di imballaggio raccolti a livello urbano al Sistema Consortile. I rifiuti di imballaggio vengono inviati successivamente nei centri di selezione e trattamento convenzionati con il Sistema CONAI. Questi centri si occupano della selezione, del trattamento e della preparazione all’avvio a riciclo dei rifiuti presso le apposite imprese dei riciclo (cartiere, fonderie, vetrerie, acciaierie, centri per il riciclo della plastica e del legno), in cui i materiali saranno trasformati da rifiuto in materia prima-seconda. In questo modo, il Sistema CONAI genera una triangolazione virtuosa tra tutti gli attori che compongono la filiera e diventa motore e garante del processo di raccolta, recupero e riciclo degli imballaggi, fino alla trasformazione degli stessi in nuovi oggetti. Solo per fare alcuni esempi, dalla carta riciclata si ottengono scatoloni e quotidiani, dall’alluminio riciclato, caffettiere, biciclette e cerchioni per automobili, dall’acciaio riciclato, tondini per l’edilizia e binari ferroviari, dal legno riciclato, mobili e scrivanie, dalla plastica riciclata, felpe e coperte in pile, tappetini e manufatti per l’edilizia, dal vetro riciclato si ottengono nuove bottiglie. 

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